THE CELL
LA CELLA
What could be worse than to know that you will be locked up in a cell for the rest of your life?
This is the story of a man who uses the only thing he has left to continue to live: hope.
He meditates on an unlikely escape and dreams of freedom using everything that his fantasy can give him: a telescope to see far away, a book to describe the ways to countries as if he were a courageous explorer, maps of the stars to keep him on the right track, Tarot cards to point him to his destiny and an ever smiling Joker. However, a monkey always appears in the dream to bring him back to reality. He looks at the man as if to say. “Where do you think you are going? What do you see when you look up to the right?”
But HOPE never dies and the man dreams on….!
The metaphor of all of this is represented by the two small mice that watch him with an ironic smile, as if to say “the things in life that you have snubbed or offended could one day one day turn to you, like us, and say, ‘I’m here too, but I can leave when I want to!’ ”
Cose c’è di più terribile di sapere che la tua vita sarà per sempre rinchiusa in una cella? Questa è la storia di un uomo che “usa” ciò che gli è rimasto per poter continuare a vivere: “la speranza e la fantasia”.
Medita un improbabile fuga e sogna la libertà usando quello che la fantasia gli può regalare: un monocolo per vedere lontano, un libro per scrivere rotte e disegnare paesi lontani come se fosse un “capitano coraggioso”, mappe stellari lo aiutano a non perdere mai la sua strada, malgrado i tarocchi si oppongano al suo destino. Un Jolly gli sorride sempre e comunque nonostante una scimmietta gli appaia in un sogno e lo guardi sconsolato come a dire “ma dove vuoi andare?
Guarda in alto alla tua destra cosa c’è!” Ma nonostante ciò la speranza non muore mai se non con lui!
La metafora di tutto ciò è tanto piccola quanto potente; sono due piccoli topolini che lo guardano e sorridono come a dire: “tutto quello che nella vita hai offeso e denigrato un giorno può essere proprio lui a guardarti con un ghigno e dirti ‘Io ti guardo e sorrido, sto qui sì,….ma posso anche uscire!’ ”